Associazione promozione sociale
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Cartello presentazione torre di Castionetto

Abbiamo appeso nella bacheca nei pressi della torre di Castionetto un cartello (foglio A4) con alcune indicazioni storiche minimali per i visitatori.

Grazie a Giorgio Baruta e in collaborazione con il comune di Chiuro stiamo preparando un cartello più curato sia esteticamente che nei contenuti.

Di seguito il testo...

TORRE DI CASTIONETTO

E’ una costruzione poderosa (lunghezza m.11- larghezza m.11 altezza m.15) rispetto a quelle sopravvissute di Teglio, di Castello dell’Acqua, le due torri comprese nei rispettivi castelli del Grumello, la torre di Mancapane sopra Montagna, le due torri di Castel Masegra, la torre del Castello di S.Maria di Tirano e quella compresa nel Castello di Bellaguarda di Tovo S.Agata.

La torre di Castionetto aveva una completa autonomia difensiva e di avvistamento verso la valle e anche verso le vie che conducevano nei territori elvetici attraverso la Val Fontana.

Significativi sono gli aspetti formali, che provengono dalla tradizione architettonica lombarda, ove sono riprese le forme “costruttive” esaltate anche dai materiali adottati e dalla qualità del dettaglio: le finestre archiacute ottenute da conci giustapposti. L’unitarietà che presentano i fronti sono il risultato di scelte costruttive che derivano dall’unificazione dei misure e di materiali, fissate per corsi in pietra e per gli angolari con le caratteristiche “bugne”.

L’apertura al primo piano costituiva l’entrata alla quale si accedeva mediante l’azione di un ponte levatoio azionato entro un vano posto al di sopra. L’attuale ingresso corrisponde ad un precedente varco effettuato successivamente.

I due ambienti al piano terra e al primo piano sono a volta a botte, per accedere all’attuale secondo vano si procede mediante una scala in pietra.

Non si conoscono documenti che attestino il periodo di costruzione, anche se gli studiosi sono concordi di inserire la torre nei primi decenni del Quattrocento, ovvero il periodo di maggior floridezza per la famiglia Quadrio che si era insediata a Chiuro.

La famiglia Quadrio, originaria di Como, emigrò verso il XII secolo, in seguito alle lotte fra Guelfi e Ghibellini. Fra la fine del 1300 e la prima metà del 1400 con Stefano Quadrio (Milite), il paese di Chiuro raggiunge un florido periodo economico e politico. Stefano fece costruire il palazzo fortificato ad Visnatem , di cui rimangono le testimonianze in Via Torre e possedeva un castello a Sazzo; Chiuro era costellato di torri delle quali si riconoscono ancora la parti inferiori inglobate poi nell’edificazione successiva.

Egidio Pedrotti, in “Castelli e torri valtellinesi”, scrive che la torre venne utilizzata dal comandante sforzesco Zenone Gropello, come base di appoggio insieme alle fortificazioni di Chiuro, in seguito alla prima incursione dei Grigioni in Valtellina nel 1486-1487.

E’ probabile che durante la dominazione dei Grigioni anche la torre di Castionetto subì le stesse vicende delle fortificazioni della provincia di Sondrio: allo scopo di rendere più sicura la dominazione, i Grigioni resero inutilizzabili dal punto di vista militare le fortificazioni disseminate sul territorio conquistato.

In un documento conservato presso l’archivio Parrocchiale di Chiuro datato 1622, la torre appartiene alla scuola del Rosario (citazione). Questa scuola rimane proprietaria con i terreni circostanti sino ai primi dell’ottocento quando risulta invece di proprietà della scuola del SS.Sacramento.

Nella prima metà dell’Ottocento nei registri del Catasto Lombardo Veneto i terreni sono di proprietà del Comune di Chiuro. Nel 1885, il rogito Lavizzari, testimonia che i terreni e la torre vengono espropriati, divenendo proprietà comunale.

Da allora la torre cade nell’oblio, pur conservando pienamente il carattere monumentale.

I restauri effettuati nel 2000 finanziati ai sensi della legge n.102/90 comunemente nota come Legge Valtellina hanno consentito la fruibilità e la conservazione del monumento.


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