Resti di una piccola rocca di proprietà dei Quadrio che sorgeva su una piccola altura in una zona a Sud del paese che ne prende tutt'ora il nome. Osservando attentamente l'altura su cui su cui sorgeva il fortilizio, sul pendio che guarda a nord verso la contrada Fancoli, sono ancora visibili i muraglioni che cingevano il castello e che non possono confondersi con i muri posti a sostegno dei vigneti.
Luogo: Castionetto - strada comunale di Val Fontana Cronologia: fra i secoli XII
e XIII Interventi successivi: secondo la tradizione sarebbe stata ristrutturata
al tempo di Stefano Quadrio. Pianta della costruzione: quadrata 11x11x15 Copertura:
mancante in origine mura merlate Volte: a botte al piano terra e al primo piano
Tecniche murarie: pietra e calce Pavimenti: in pietra e terra Descrizione: è una
poderosa costruzione a base perfettamente quadrata con muri larghi due metri. Tutta
la parte muraria è costituita da grosse pietre; quelle degli angoli sono d'enormi
dimensioni e sono lavorate tanto che presentano alternativamente su d'un lato o
sull'altro delle rustiche protuberanze. Di maggior interesse architettonico sono
le due aperture sulla facciata rivolta verso sud; sono costituite da grossi massi
perfettamente lavorati a piè d'opera. L'apertura al primo piano costituiva la vera
e propria entrata alla quale si accedeva mediante scala retrattile o addirittura
con un rudimentale ponte levatoio. Attualmente al piano terra si vede un varco che
immette nel piano basso (in parte interrato), ma in origine doveva esserci solo
una semplice finestrella; l'accesso al vano era assicurato da una botola con scala
(ora scomparsa) che scendeva al primo piano. Incorporato nel muro, primo piano e
a fianco dell'entrata, sulla destra, un piccolo vano con feritoia d'avvistamento.
Sulla sinistra invece, sempre contenuta nello spessore del muro, sale una scala
con volta a botte, che porta al secondo piano. Alla sommità non si notano ora delle
coperture; gli stessi muri in certi punti sono leggermente sbrecciati. Un'ampia
breccia si nota sull'angolo sud-est, a livello del terreno; questa rottura, come
pure il varco al centro della facciata, sono state praticate in epoca recente, forse
all'inizio di questo secolo, al fine di recuperare sassi che dovevano servire per
la costruzione di case nella contrada sottostante. Nel 1487 la torre, difesa da
Zenone Groppello, fu un valido baluardo contro la tentata invasione dei Grigioni.
Strutture sotterranee: un vano seminterrato con volta a botte. Stato di conservazione:
salvo le sbrecciate riportate, è in buono stato. Contesto urbano: poco oltre l'ultima
contrada di Castionetto, Ca' Maffina, sopra una piccola altura.
A questo link la descrizione aggiornata.
Luogo: Castionetto via Grande Catasto: f 25 (A) Cronologia: fra i secoli XV e XVI Interventi successivi e descrizione: negli ultimi decenni ha subito notevoli restauri: nel 1961-62 ampliamento nella parte posteriore; nel 1985-86 altro intervento con recupero del primitivo aspetto dei muri: sassi a vista opportunamente cementati.Nel 1980 è stata sostituita la campana. Infine nel 1989 è stato sostituito l'altare in cemento con uno in serpertino ed è stato reintrodotto l'antico ciborio dietro la tavola eucaristica Destinazione attuale e originaria: chiesa Proprietà attuale e precedente: Parrocchia di Castionetto Pianta della costruzione: a croce commissa (a TAU) Misure: lungh. 17,5 m largh. 7,5 m (facciata) 10,5 m (zona abside) Copertura: tetto a due spioventi in tegole d'ardesia Volte: volta a botte nella navata centrale Tecniche murarie: muratura in pietra calce e cemento Decorazioni: portalino d'ingresso in pietra lavorata. Sulla parete nord del presbiterio è posta una tela raffigurante la Madonna con Santa Teresa e San Gaetano, proveniente da una chiesetta dedicata alla stessa S. Teresa che era incorporata nell'edificio di Ca' Peranda.(*). Particolari: pregevole un ciborio in stile barocco a forma di tempietto terminante con una cupola a cipolla; è in legno d'abete intagliato dipinto e dorato; nelle nicchie quatto statuette di santi; al centro, sulla porticina del tabernacolo, un calice e un'ostia sospesi su una nube Strutture sotterranee: nessuna Stato di conservazione: buono Note: la chiesa di S. Gregorio è certamente molto antica; è ricordata dal Niguarda nella sua visita in Valtellina del 1589 ed esistono fonti documentarie del primo Cinquecento. La campanella rimossa nel 1980 è ora sistemata nella chiesa del Dalico, porta la data del 1510. (*) vedi STORIA
Luogo: Dalico, zona montana di villeggiatura e alpeggio. 1550 s/m Catasto: f. 13 (A) Cronologia: 1870 (anno di costruzione) Interventi successivi e descrizione: nel 1975 (come riportato in una scritta sulla facciata) è stata interamente rinzaffata esternamente e intonacata a nuovo all'interno. Nel 1995 è stato rifatto il tetto. Destinazione attuale e originaria: chiesa Proprietà attuale e precedente: Parrocchia di Castionetto Pianta della costruzione: rettangolare Misure: lungh. 7,35 m largh. 4,65 m alt. 4,50 m Copertura: tetto a due spioventi in lastroni di pietra Volte: volta a botte nell'unica navata Tecniche murarie: muratura in pietra calce e cemento Pavimenti: rifatto in calcestruzzo nel 1975 Particolari: torretta con campana sopra lo spiovente di destra; la campana porta incisioni e scritte in lingua tedesca; una data 1510 (proviene dalla chiesa di s. Gregorio). Nella facciata a capanna due finestrelle a lato del portalino ad arco. Sul portalino in alto un loculo e sopra le date della costruzione e del restauro. La scritta S. Gaetano sopra l'arco del portalino. Altre scritte di carattere sacro all'interno, sopra la nicchia dell'altare, dove è custodita una statua di S. Gaetano. Strutture sotterranee: nessuna Stato di conservazione: buono Note: fino agli anni '60 la chiesa era raggiunta, la prima domenica di giugno, dai fedeli che salivano in processione dal paese. Nell'occasione il parroco portava sulla chiesetta alpestre una reliquia di S. Gaetano. La processione si ripeteva in una domenica della seconda metà di settembre; la reliquia veniva riportata nella chiesa di S. Bartolomeo in paese.